Guida dello studente: Facoltą di Giurisprudenza A.A. 2005/06

Presentazione



Il corso di laurea in Giurisprudenza offerto dall’Università Carlo Cattaneo è un percorso formativo che, pur rimanendo nella tradizione degli studi giuridici, si distingue nel panorama italiano per alcuni importanti aspetti.
 
Il nostro Ateneo fa dell’attenzione al mondo dell’economia e dell’impresa uno dei suoi maggiori punti di forza, pertanto i corsi di studi in Giurisprudenza, tanto di primo che di secondo livello, combinano la rigorosa preparazione nei principali saperi dell’area giuridica, con una solida formazione di base in ambito economico, economico-aziendale ed informatico, notevolmente superiore rispetto a quella fornita dai tradizionali corsi in Giurisprudenza. L’ambizione è quella di formare professionisti che sappiano cogliere i nessi fra diritto ed economia, per essere in grado di affrontare con competenza le molteplici problematiche giuridiche generate dal contemporaneo sviluppo tecnologico e dei mercati finanziari tipico dell’economia moderna.
 
Ciò richiede, nello stesso tempo, una particolare attenzione alla crescente dimensione internazionale assunta dall’ordinamento, con l’obiettivo di formare futuri giuristi in grado di muoversi a proprio agio in un diritto che sempre più spesso varca i confini dei singoli stati nazionali. In questo ambito si inseriscono, oltre all’accento sugli insegnamenti internazionalistici e di diritto comparato, lo studio delle lingue straniere e le numerose opportunità di scambio con Università straniere che rappresentano un elemento distintivo della nostra offerta formativa.
 
Ulteriore connotato distintivo dei programmi di studi giuridici presso la nostra Università è lo sforzo costante di fornire, oltre ad una preparazione teorica solida, gli strumenti che ne consentano l’applicazione pratica. Così gli studenti, già a partire dal corso di laurea triennale, sono chiamati a confrontarsi con l’esame di casi pratici in cui sono tenuti a mettere in pratica le nozioni teoriche apprese, sul modello da lungo tempo adottato dalle Università anglosassoni. La discussione di casi teorico-pratici, in alternativa ad una esperienza di stage sul campo, costituirà, appunto, la prova finale della laurea in Giurisprudenza triennale. Il corso di studi quinquennale potrà includere (ad opzione dello studente) un semestre di stage presso studi professionali, imprese o pubbliche amministrazioni.
 
L’Università mantiene il numero degli iscritti in limiti idonei a consentire un rapporto fra studenti e docenti tale da costituire una vera “comunità formativa”, ma chiede, allo stesso tempo, agli studenti di svolgere il proprio ruolo in modo attivo. L’apprendimento universitario dipende, infatti, certamente dai docenti, dal personale e dalle strutture dell’Ateneo, ma dipende anche dagli studenti stessi. È importante una presenza in Università costante e costruttiva. È addirittura essenziale una frequenza assidua e attiva ai corsi: partecipando alle lezioni e alle discussioni in aula, alle esercitazioni ed ai seminari, ogni studente contribuisce, insieme ai docenti e ai loro collaboratori, alla propria e all’altrui formazione. Il numero programmato degli studenti iscritti favorisce questa modalità partecipata della formazione.
 
Per le matricole, che possono trovarsi in difficoltà nell’organizzare in modo ottimale la propria partecipazione alle attività formative dell’Università, ma anche per gli studenti degli anni successivi, viene fornito un apposito servizio di tutorato.
 
Chi si iscriverà come matricola, per iniziare gli studi nel settembre 2005, potrà conseguire, dopo tre anni, il titolo di laurea di primo livello e accedere quindi immediatamente al mercato del lavoro, soprattutto nell’impresa o nella pubblica amministrazione.
 
Per coloro che, invece, vorranno accedere alle professioni di magistrato, notaio, avvocato o a ruoli dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni è istituito, presso il nostro Ateneo, un ulteriore biennio di studi, al termine del quale, secondo i dettami della riforma universitaria, si consegue il titolo di laurea magistrale in Giurisprudenza (fino ad oggi denominata laurea specialistica). A tal fine la laurea magistrale è stata ripensata in modo tale da riunire gli esami complementari in tre gruppi coerenti (economico e del diritto d’impresa, internazionale-comparato, penalistico-criminologico), che condividono il fine comune di preparare gli studenti a svolgere con successo le professioni legali.
 
Auguro a tutti un buon avvio di un percorso che contiamo assieme di rendere interessante e proficuo.
 
 
                                                                            Il Preside della Facoltà di Giurisprudenza
                                                                                            prof. Mario Zanchetti