Contesto
L’Offerta Formativa della Scuola di Ingegneria
Industriale per il Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale
prevede 4 CFU per la Prova Finale, più comunemente chiamata anche “Tesi di
Laurea”. Al proposito il Regolamento della Scuola (
https://my.liuc.it/gs/Pagina.asp?ID=1128)
specifica (art. 15):
“Per gli
studenti che hanno svolto il tirocinio, la prova finale consiste nella
redazione e discussione di un elaborato sviluppato a partire dall’esperienza
maturata durante il tirocinio stesso. Per gli studenti che non hanno svolto il
tirocinio, temi e contenuti della prova finale saranno concordati con uno dei
docenti della Scuola.”
Quelle che seguono sono le linee guida
proposte a ogni studente per la realizzazione della sua Prova Finale.
Entro l’inizio del terzo anno di corso, ogni
studente dichiara nel suo Piano degli Studi, in accordo all’Offerta Formativa
della Scuola, come intende conseguire i 6 CFU
relativi alle attività utili per l’inserimento nel mondo del lavoro, se
attraverso lo svolgimento di un tirocinio oppure la frequenza di insegnamenti
offerti in alternativa. Questa decisione condiziona le opzioni relative alla
Prova Finale.
Nel caso della scelta di tirocinio, lo
studente si rivolge all’ufficio preposto dell’Università (Career Service), che
attiva la procedura che porta a identificare un’azienda, un argomento di
tirocinio, un tutor aziendale, e un tutor accademico che opera come relatore
della tesi, che sarà tipicamente della tipologia “Relazione di tirocinio”.
Nel caso alternativo della scelta di
insegnamenti, lo studente si rivolge a un docente del corso di laurea, che
opera come relatore della tesi, e con cui concorda un argomento e una tipologia
di tesi, che non potrà essere “Relazione di tirocinio”. A quel punto il docente
comunica questi dati alla Segreteria della Scuola.
Indipendentemente dalla tipologia di tesi
scelta, il lavoro di tesi ha lo scopo di mettere alla prova la capacità dello
studente di accedere a informazione tecnico-scientifica, ottenuta da fonti
primarie o secondarie, elaborarla, sintetizzarla e presentarla in modo corretto
ed efficace.
Se il lavoro si colloca in un contesto
operativo, come tipicamente per esempio per un tirocinio, un buon lavoro
affronta un problema ben identificato, ne studia le caratteristiche e i
vincoli, e ne propone una o più soluzioni, anche con un’analisi comparativa se
ciò è possibile; se una o più di queste soluzioni sono state realizzate, ne
presenta infine i risultati.
Indipendentemente dalla tipologia di tesi
scelta, un buon lavoro è caratterizzato da argomenti originali, o almeno
presentati in modo originale, sviluppati in modo coerente e con una forma
corretta, da cui emerge in modo chiaro il contributo individuale dello
studente.
Il lavoro di tesi deve essere redatto in forma
scritta, in lingua italiana o inglese, e deve essere presentato verbalmente il
giorno dell’Esame di Laurea, nella stessa lingua in cui è stato scritto a meno
di eccezioni da concordare con il relatore.
Indipendentemente dalla tipologia di tesi
scelta, la Commissione di Laurea attribuisce al lavoro un punteggio tra 0 e 4 /
110, come incremento alla media dei voti. Nel caso di lavori considerati di
eccezionale qualità dalla Commissione di Laurea, l’incremento massimo
attribuito può essere di 5 punti.
Tipologie di tesi e suggerimenti
per la realizzazione
Sono identificate quattro tipologie di tesi.
Conformemente alla decisione preliminare se
sostenere un tirocinio o no, e in accordo con il relatore, ogni studente
sceglie la tipologia che ritiene più appropriata.
(solo per chi ha svolto un tirocinio)
Ha lo scopo di presentare l’esperienza di
tirocinio realizzata personalmente, a partire da un inquadramento del contesto
in cui il tirocinio si è svolto e analizzando criticamente il problema
affrontato, le soluzioni proposte, i risultati eventualmente ottenuti, i passi
successivi da compiere.
Si suggerisce di sviluppare la relazione
strutturandola come segue:
1.
Introduzione: cenni al contesto del tirocinio, al problema affrontato, ai
risultati ottenuti.
2.
Presentazione dell’azienda: dimensioni e struttura organizzativa, principali
prodotti/servizi, mercato in cui opera, processi principali e relativo
supporto del sistema informativo.
3.
Descrizione del problema affrontato: criticità riscontrate, eventuale
inquadramento teorico per la risoluzione di tali criticità, identificazione
dei processi coinvolti dal problema.
4.
Descrizione delle attività svolte per la soluzione del problema: indicatori
utilizzati, analisi dei processi coinvolti, identificazione delle cause del
problema riscontrato, proposta di soluzione, con eventuali riferimenti a
metodi/strumenti mutuati dalla teoria adottata.
5.
Conclusioni: risultati ottenuti, contributo individuale nel progetto e
lezioni apprese, problemi ancora da risolvere e sviluppi futuri.
*.
Eventuali riferimenti a documentazione tecnica impiegata.
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Ha lo scopo di presentare un’esperienza
aziendale, un fenomeno sociale, una tendenza tecnologica, mettendone in
evidenza motivi di originalità e interesse in prospettiva ingegneristica /
gestionale, e dunque discutendo criticamente cosa dall’analisi si può imparare.
L’informazione può essere ottenuta in modo diretto, per esempio con interviste
a persone rilevanti per il caso, ma anche attraverso pubblicazioni tecniche o
scientifiche, rapporti aziendali, siti web, ecc.
Si suggerisce di sviluppare l’analisi
strutturandola come segue:
1. Introduzione:
cenni al contesto del caso, giustificazione del suo interesse.
2. Descrizione
del caso.
3. Discussione:
quali sono le più importanti lezioni che si possono apprendere dal caso?
*. Fonti
utilizzate.
|
Ha lo scopo di presentare un problema di
rilevanza ingegneristica / gestionale, analizzandone criticamente le
caratteristiche e proponendone possibilmente una soluzione. Potrebbe trattarsi,
per esempio, della costruzione di un modello qualitativo o quantitativo per la
descrizione di un sistema o di un processo, dello studio dell’applicazione di
un modello matematico a un sistema o a un processo, dell’analisi dell’uso di
uno strumento fisico o software, di un lavoro di analisi di dati.
Si suggerisce di sviluppare il rapporto
strutturandolo come segue:
1. Introduzione: cenni al contesto del
problema, giustificazione del suo interesse.
2. Descrizione del problema.
3. Metodologia utilizzata.
4. Implicazioni dello studio in relazione
all’interesse atteso: che cosa è possibile apprendere dal problema in
oggetto?
*. Fonti utilizzate.
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Ha lo scopo di presentare un problema di
rilevanza ingegneristica / gestionale considerato ancora non risolto e di
proporre almeno qualche passo verso una sua possibile soluzione. Una tesi di
ricerca è fondata su una o più domande di ricerca dichiarate esplicitamente,
che il lavoro di tesi esplora e analizza criticamente e a cui possibilmente
propone una soluzione.
Si suggerisce di sviluppare la tesi
strutturandola come segue:
1. Introduzione:
cenni al contesto del problema, giustificazione del suo interesse,
dichiarazione esplicita di almeno una domanda di ricerca.
2. Analisi
bibliografica: lo stato dell’arte nella discussione sul problema.
3. Metodologia
impiegata per affrontare le domande di ricerca.
4. Descrizione
dei risultati.
5. Discussione
dei risultati in relazione alle domande di ricerca.
6. Conclusioni:
rilevanza teorica e manageriale dello studio, problemi ancora aperti,
prossimi passi.
*. Bibliografia. |